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                        Trieste

Segnalazioni & Tracce della Guerra

      RISIERA DI SAN SABBA

La storia della Risiera ha inizio nel febbraio del 1898, quando la società denominata Pilatura del riso del Litorale acquistò i terreni nel rione periferico di San Sabba per l'edificazione di un insieme di edifici per la lavorazione del riso. Il primo progetto dell'opificio, presentato nell'ottobre del 1898 dall'architetto Ziffer, fu successivamente modificato per esigenze di produzione. Fino al 1913 si susseguirono numerosi interventi di ristrutturazione e ampliamento. Tra il 1927 e il 1934 vi fu la cessazione della produzione.

Intanto, a partire dal 1930, il Regio esercito italiano iniziò ad utilizzare come magazzino una parte dei locali del comprensorio che, dopo il 1940, venne trasformato a tutti gli effetti in una caserma militare. In seguto all'occupazione del territorio da parte da parte delle forze tedesche, l'ex opificio fu utilizzato come campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l'8 settembre 1943 (Stalag 339) e successivamente trasformato nel Polizeihaftlager (Campo di detenzione e di polizia, una delle realtà tipiche dell'universo concentrazionario nazista) della Risiera di San Sabba. Esso fu uno dei quattro Polizeihaftlager esistenti in Italia insieme a Fossoli, Borgo San Dalmazio e Bolzano, ma l'unico dotato di forno crematorio.

 

 

 

 

 

La Risiera di San Sabba fu per le vittime della persecuzione razziale prevalentemente un campo di transito, mentre per le vittime della persecuzione politica o di crimini di guerra rappresentò un campo di eliminazione per gli antifascisti ed i partigiani italiani, sloveni e croati.
Esso operò anche come centro per la predisposizione di azini militari e di rastrellamento da parte dell'apparato repressivo nazista. 

 

 

 

 

 

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale e sino al 1965, la Risiera fu campo di raccolta per profughi in fuga dai Paesi oltre la "cortina di ferro".
Il 15 aprile 1965 il Presidente della repubblica Giuseppe Saragat dichiarò la Risiera di San Sabba Monumento Nazionale e vennero quindi vincolati, come aree di interesse storico, il cortile interno, le micro-celle e l'area dove sorse il forno crematorio.

 

 

 

(fonte "La Risiera", a cura di F. Fait e G. Liuzzi, Ed. Civici musei di storia e arte Comune di Trieste)

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