VENTENNIOOGGI

Il Ridotto Alpino Repubblicano (R.A.R.)
è stata una fortificazione militare costruita negli anni della Repubblica Sociale Italiana come ultimo ed estremo baluardo per contrastare la risalita della Penisola da parte degli Alleati.
Opera spesso avvolta da veli leggendari, per alcuni è stata messa in dubbio persino la sua esistenza.

Dalle foto che seguono si può appurare che non fu così.

Come risultato dei lavori di studio per la sistemazione del R.A.R. venne scelta la Valtellina, in quanto la zona avrebbe consentito di fare un fronte unico con le truppe tedesche arroccate nello Alpenstellung (Ridotto Alpino) in costruzione in Alto Adige. I due sbocchi della valle, attraverso il Tonale in direzione Trento e verso Bolzano attraverso lo Stelvio, avrebbero inoltre permesso il collegamento con la Germania e attraverso il Passo del Bernina sarebbe potuta realizzarsi la possibilità di un accesso alla Svizzera.
 

I primi lavori per la realizzazione del R.A.R. furono improntati fra il novembre e il dicembre 1944 sotto il comando del Federale di Milano Vincenzo Costa, ma, nonostante un incontro avvenuto il 14 aprile 1945 organizzato dal Sottosegretario agli Esteri Filippo Anfuso tra Mussolini e alcuni rappresentanti tedeschi per discutere dell'andamento del progetto, non vide mai la luce nella sua completezza.

Primo fautore fra tutti della sua realizzazione fu senz'altro Alessandro Pavolini che, nello spirito romantico e dragico delle utlime ore del fascismo repubblicano, vedeva nel Ridotto la realizzazione delle "Termopili" del fascismo italiano.